Valvola di sfogo per un periodo di ricostruzione. A volte sono una chiavica, a volte mi pregio di scrivere cose interessanti. Accomodatevi e se ne avete voglia commentate e giudicate. Se volete scendere nel personale scrivetemi pure: andrea_carraro@yahoo.it

martedì 30 gennaio 2007

Convinzioni da 4 stelle


E' tutta la sera che ho in mente Alice Cooper, niente di strano in effetti, come se avessi voglia di farmi coccolare un pochino dalle sue ninna-nanne rock n' roll a base di luoghi comuni americani, frasi fatte d'effetto e un pò di malizia che non fa mai male.

Se c'é una frase ricorrente che mi piace di Alice è quando dice "I'm crying in my beer", cazzo, questo si che vuol dire compatirsi sul serio.
Essere talmente nella merda da non riuscire nemmeno a posare la tua lattina di Bud Light per non rovinarla.

Ecco, io non riesco a compatirmi davvero, a volte mi piacerebbe farcela, dirmi "Andre, cazzo, non te ne va dritta una", ma non ci riesco, è più forte di me, è come se a volte godessi quasi nel complicarmi la vita.

Si, lo so, l'ho già scritto, "Adoro le curve", mi piacciono le case in fiamme, eppure mica sono Evil Knievel, solo che non ci posso fare niente.

Stasera è la prima sera che sento di nuovo nostalgia, vera nostalgia, non quella di quando sei a casa da solo, ma proprio nostalgia di una persona che ti manca e che senti che è sempre più lontana, come se fosse iniziato un processo inarrestabile di separazione che sai di non riuscire a fermare.

Ero da mio fratello a vedere la partita, il Genoa è quasi riuscito a fare il colpaccio, ma esaurita l'euforia di un mega goal di Leon mi è venuta in mente un'altra immagine.

Cappellino di lana calcato basso in testa, occhietti e smorfietta, quanto mi piace questa immagine e io l'ho sentita improvvisamente distantissima.

Sarà che il lunedì è la serata no, che sono 9 giorni che non la vedo, ma per me è come se fossero passati mesi.

Ogni tanto mi fermo e dico "Andre, sembrano anni che vedi questa persona" e poi se faccio i conti sono solo due mesi.
La vita è lunga, si spera, e io sono qui ad avere nostalgia per soli 9 giorni.

Mah, ora metto su Alice Cooper così nella birra ci piangiamo in due ... un attimo.

Eccomi, ho messo su "From the Inside", beccatevi ste parole:

"All got your kicks from what you saw up there
Eight bucks even buys a folding chair
I was downing seagrams on another flight
And I worked that stage all night long
You were screaming for the villain up there
And I was much obliged
The old road sure screwed me good this time
It's hard to see where the vicious circle ends

I'm stuck here on the inside looking out
That's no big disgrace
Where's my makeup where's my face on the inside"

Figo, no?

Eccolo il vero dramma di chi si mette in gioco, la gente urla, la gente applaude e tu poi finisci in un cazzo di camerino a piangere in una birra di merda.

Accendo un'altra siga, one for the road, e cazzo se mi manca.

La cosa che mi fotte è sto cazzo di autocompiacimento nel sentire la sua mancanza,
e mi sento così lontano, così distante, come se avessi definitivamente perso l'orbita, destinato a diventare un satellite che ogni tanto passa.
Beh, di che ti lamenti, ti è sempre piaciuto soffrire un pochino, sennò che gusto ci sarebbe?

Beh, stavolta è diverso, non ne ho voglia, come disse un mio caro amico anni fa in una delle giornate più stronze della mia vita "affinché non si vinca solo nel primo tempo".

Ecco, li ci riferivamo ai film di guerra dove i tedeschi sembrano sempre avere la vittoria in pugno per poi rovinare definitivamente negli ultimi minuti.

Per una volta mi piacerebbe vincere nel secondo tempo, e pensare che a novembre pensavo di essere già ai supplementari.

Qui i casi sono due, o mi hanno steso in campo e non mi sono accorto che la coppa del mondo è finita da tempo oppure, porca puttana, dove cazzo è il mio Zidane per darmi la testata risolutrice?

Ok, I'm on a roll, come direbbe un giocatore di poker in anfetamina, diciamolo chiaramente, cazzo, c'é solo una cosa che voglio al mondo e penso di non aver mai desiderato niente di più.

E perché mi sento così lontano?
Perché non mi caga? No.
Perché mi sono autoconvinto di non potercela fare? Neppure.

Il mio amico, il Generale Patton, diceva: "non sei veramente sconfitto fino a quando non lo ammetti a te stesso" e allora, abbiamo voglia veramente di ammettere qualcosa, prendere e riconoscere sta sconfitta e portarla a casa oppure diamo retta ad un patrizio californiano che si credeva Annibale, Scipione e Giulio Cesare messi assieme?

A me piace più la seconda di ipotesi, anzi, domani mi vado a comprare delle mostrine da generale a 4 stelle e me le appunto da qualche parte e non smetterò di portarle finché non vinco o non perdo definitivamente.

Se vinco, scatta l'upgrade alle fronde di quercia, se perdo, vabbé, la storia la fanno i vincitori, come diceva qualcun altro, a quel punto mi ritirerò a dipengere acquarelli tutti sbagliati, considerato il mio daltonismo, tanto chi cazzo avrà voglia di vederli?

"How's my little fightin' son of a bitch doing today?"
Bene generale, sto bene, fa solo un pò freddo, ma siamo stati peggio.

Notte,

Andrea

1 commento:

Anonimo ha detto...

A me non dispiacerebbe vederli!
Potrebbe uscire qualcosa di veramente interessante!
Per un anno intero mi sono riparata (e, diciamolo, nascosta) dietro a questa perla di saggezza del Generale Patton. Sapevo che la sconfitta sarebbe stata inevitabile eppure c'era sempre un qualcosa che mi spingeva ad andare avanti e provare fino in fondo.
Bene. Ora la sconfitta finale è arrivata. Ma è stata meno peggio di quel che mi aspettavo. Ho già pianto in camerino con Alice Cooper.
Adesso, più che altro, mi vedo ad accompagnare con la chitarra acustica un "sopravvissuto" Damon Albarn in un qualche localaccio da 4 soldi!
A te andrà meglio.
Sicuramente!

Rock'n'Roll!
e...+ concerti dei Ramoni!!!