Valvola di sfogo per un periodo di ricostruzione. A volte sono una chiavica, a volte mi pregio di scrivere cose interessanti. Accomodatevi e se ne avete voglia commentate e giudicate. Se volete scendere nel personale scrivetemi pure: andrea_carraro@yahoo.it

venerdì 20 aprile 2007

I smell a rat ...

Già.

Questa è un'espressione in inglese che adoro utilizzare.

Sarà perché sono pessimista e paranoico ultimamente, ma il suo significato, che equivale al nostro "sento puzza di bruciato" o, ancora meglio, "sento puzza di fregatura" è assolutamente attuale.

Vi farò sapere, ma il mio sesto senso e la strana sensazione di déjà vu che provo da circa 4 ore mi lascia presagire che questo non sarà un weekend facile, e non mi riferisco a Genoa-Juventus.

Cesare, morituri te salutant.


Aggiornamento delle 02:02

Cercavo su YouTube un video per farmi ancora un pò male, lo trovate a fine post con commento, ma il mio Mac mi ha portato automaticamente alla sezione della View Askew.

Ho trovato questo sketch con Randall e Dante di Clerks e mi ha tirato su di morale immediatamente, così ve lo passo.

In un certo senso ha anche un significato serio, ma forse ce lo vedo solo io.

"Guy offers you the fire from Olympus, that is The Flying Car, and you trade him a bum foot?"


Spero capiate l'inglese perché sono 5 minuti che rido da solo.

Ora veniamo all'intermezzo doloroso, stasera ci sta, almeno vado a dormire con la giusta disposizione negativa, tanto domani è venerdì.

E mi fumo l'ultima Dunhill.

Questa è la mia canzone proibita, da ascoltare solo in momenti di depressione assoluta.

Ne conosco di più struggenti, ne conosco di più belle, ma niente mi fa sentire più irrimediabilmente nella merda e sofferente di questa.

Signori e signore The Price dei Twisted Sister.

Una mega power-ballad nella migliore tradizione dell'heavy metal americano anni '80.

Non è degna di Home Sweet Home
dei Motley Crue, non è pomposa come
I Remember You degli Skid Row, ma ha quel classico colpo di cassa trionfale che solo Michael Wagner, il produttore, riusciva a tirare fuori anche dalle lattine di Coca.

L'assolo di Eddie Ojeda non è neanche lontanamente paragonabile a quello di Mick Mars nella già citata Home Sweet Home ma, cazzo, Dee Snider la canta come se gli stessero strappando il cuore dal petto e glielo infilassero in un tritacarne davanti ai suoi occhi.

Ma perché quell'heavy metal non conosce vie di mezzo?

O cantano di pompini in camerino o di storie d'amore tragiche da far sembrare Il Soldatino di Stagno di H. C. Andersen una storia a lieto fine.

Vabbé, andiamo a dormire che è meglio.

Notte,

Andre

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